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Al Festival Irlandese non mancherà uno spazio dedicato alla tradizionale arte del combattimento, tipica dei popoli antichi e tramandata fino ai giorni nostri per il suo valore storico e culturale.

Si potrà visitare un accampamento militare, dove soldati in armi ed uniforme illusteranno nel dettaglio la vita sui campi di battaglia: dalla quiete apparente della preparazione allo scontro, sino al tumulto della lotta.

Sarà possibile ammirare combattenti in azione, che simuleranno duelli con spade, alabarde e scudi e che successivamente condivideranno la loro esperienza e conoscenza con i visitatori, illustrando le fasi di realizzazione e manutenzione di queste preziose armi ed impartendo lezioni di prova sul loro utilizzo.

LA TRADIZIONE BELLICA CELTICA

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Per il popolo Celtico, combattere era considerata una vera e propria arte.
I giovani venivano addestrati sin dalla tenera età all’uso delle armi ed alla difesa con lo scudo, ma al tempo stesso venivano educati anche alla dialettica bellica.
Nonostante il temperamento bellicoso, i Celti erano fieri cultori della lealtà in combattimento, ed ogni scontro e duello era tacitamente regolato da norme rigorose: ad esempio, un guerriero poteva essere attaccato soltanto da un uomo alla volta.
Prima di iniziare a combattere, ogni fazione tentava di intaccare la sicurezza e la fiducia che l’altra riponeva nella propria forza. Ad esempio, faceva sfilare più volte il proprio carro davanti all’accampamento nemico o si esibiva in acrobazie con le armi luccicanti per mostrare la propria abilità.

Ogni guerriero Celtico era vincolato all’onore, anche a costo di combattere contro un caro amico o un fratelllo se i loro capi di legione erano diversi.
I Celti inoltre non temevano la morte: la loro massima aspirazione era ottenere fama di grandi guerrieri ed eroi invincibili, così da sopravvivere al tempo ed alla storia e diventare immortali nelle leggende dei Bardi. Dovendo scegliere tra una vita breve e gloriosa ed un’esistenza lunga e tranquilla, nessun combattente avrebbe esitato a scegliere una morte precoce!
Quando Alessandro il Grande chiese ad un ambasciatore dei Celti quale fosse la cosa che il suo popolo temeva maggiormente, si aspettava in risposta “Te, mio signore”. Invece questi replicò: “Temiamo solo che il cielo cada e ci schiacci, o che la terra si apra e ci inghiotta, o che il mare si sollevi e ci sommerga”.

La classe dei Guerrieri a cavallo costituiva una sorta di aristocrazia militare. Erano proprio questi condottieri a convocare l’assemblea della legione, che si riuniva di fronte ad un pericolo incombente e segnava l’inizio dello stato di guerra. Col rumore delle armi ed un grido, l’assemblea esprimeva il suo consenso alle proposte avanzate e si preparava all’allestimento dell’accampamento militare ed all’inizio delle ostilità.

GLI ACCAMPAMENTI CELTICI

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L’accampamento celtico era composto da tende di forma tipica triangolare e da tende modello iurta di forma circolare, con tetto in paglia, queste ultime destinate alle alte sfere dell’aristocrazia militare. Al suo interno vi risiedevano il RIX (capo), la sua famiglia, e naturalmente i guerrieri, che nelle pause tra uno scontro e l’altro si cimentavano in prove di forza ed addestramento al combattimento, concedendosi qualche momento di riposo per sfamarsi con gustose carni alla brace e dissetarsi con le classiche birre scure maltose. Venivano esposti gli stendarti barbari, coi loro simboli e le loro figure, per onorare e rappresentare tutte le varie tribù convenute ed ospitate nell’accampamento.

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In una delle tende circolari risiedeva anche il DRUIDO, una sorta di sacerdote-stregone che interagiva con le divinità celtiche e faceva da tramite tra esse e i mortali, interpretando il volere divino e rivolgendo preghiere e richieste. Suo compito era invocare l’assistenza ed il supporto degli Dei in occasione delle battaglie, nonché offrire sostegno spirituale ai guerrieri.

LE ARMI CELTICHE

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L’arma senza dubbio più utilizzata dai Celti era la spada di ferro, che era stata da loro rielaborata con lama “a foglia”. Grande importanza rivestiva anche lo scudo, generalmente ovale, che assieme all’elmo crestato e la corazza in cuoio, lino pressato o maglia di ferro andava a costituire la tipica armatura del soldato Celtico.
Altre armi fondamentali erano la lancia, l’alabarda, la daga e il giavellotto.
Grande importanza rivestivano anche i carri da guerra, che erano utilizzati non soltanto come semplici mezzi di locomozione ma anche come veri e propri strumenti bellici: trainati da due o da quattro cavalli a seconda della struttura, potevano ospitare da uno fino a tre soldati.


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